Questo il messaggio lanciato da ANIE - una delle più importanti organizzazioni Confindustriali per peso e rappresentatività con oltre 84 miliardi di euro di fatturato, 1.500 aziende associate e circa 500.000 addetti – nel corso della sua recente Assemblea pubblica.
Come sottolineato dal Presidente Giuliano Busetto: “Ora più che mai occorrono competenze, tecnologie, risorse e volontà politica. Le risorse oggi ci sono: i 209 miliardi del Recovery Fund ci offrono un’occasione unica di completare la trasformazione digitale del nostro Paese”.
Secondo l’Osservatorio sul mercato delle tecnologie della Federazione, l’impatto della pandemia è stato devastante per l’intero sistema economico e le industrie ANIE – di cui fanno parte anche i produttori di tecnologie per security e building automation - non sono state risparmiate: ben il 71% del campione stima sull’intero anno 2020 un calo del fatturato, che secondo il 40% sarà a due digit.
Ma è stata proprio l’emergenza sanitaria - durante i mesi di lockdown, e poi ora con una ripresa non facile - a rendere evidente che la trasformazione digitale e l’innovazione tecnologica possono aiutare la ripresa economica del Paese. Le restrizioni alle attività fanno balzare agli occhi l’importanza strategica della digitalizzazione, tanto che il 65% delle imprese ha affermato la necessità di ripensare l’attività lavorativa a seguito dello sviluppo della pandemia e sta sostenendo investimenti in nuove tecnologie digitali. In un’ottica di più lungo periodo, ben il 70% delle imprese ANIE ha compreso di dovere investire in tecnologie digitali anche oltre l’emergenza.
Una visione che coinvolge diversi settori legati alla security e alla building automation.
In particolare, ANIE auspica impulso e premialità per favorire una spinta agli investimenti privati; la finanziabilità di progetti Industria 4.0 e Green per la trasformazione digitale delle imprese, ma anche il sostegno alle tecnologie abilitanti: intelligenza artificiale, blockchain, 5G e l’infrastrutturazione della rete con la banda ultra-larga, fondamentale elemento nella transizione verso l’industria 4.0.
Il processo di digitalizzazione, partito dall’industria, va inoltre supportato anche in altri settori, in particolare il building. La Casa 4.0 deve essere una priorità e sarebbe auspicabile che il super bonus si applicasse (oltre che alla domotica, impianti fotovoltaici e ricarica elettrica) anche a tutte le tecnologie, apparecchiature, soluzioni impiantistiche innovative, intelligenti ed energeticamente performanti (impianti di sicurezza, illuminazione, ascensori, fino agli elettrodomestici).
Ugualmente fondamentale è il supporto al settore dell’energia, con una serie di misure concrete per attuare quanto già oggi previsto dal Piano Nazionale Clima ed Energia (PNEC), iniziando dalla semplificazione burocratica e autorizzativa che blocca l’apertura di tanti cantieri di impianti a fonti rinnovabili in tutta Italia; il supporto economico per gli impianti di piccola taglia e per il recupero ambientale di quelle aree “dismesse”; una misura che promuova la filiera produttiva di componenti e sistemi innovativi; ma anche maggiori investimenti in ottica smart grid.
Quanto all’efficienza energetica vi sono tecnologie, oggi escluse dalla detrazione, che potrebbero contribuire a traguardare gli obiettivi di riduzione dei consumi; si pensi agli impianti elevatori, di sicurezza, di illuminazione e agli elettrodomestici energeticamente performanti.
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