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L’evoluzione della vigilanza privata: ce ne parlano ASSIV e CONFEDERSICUREZZA
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La vigilanza privata svolge un ruolo fondamentale nella tutela di cose e persone, offrendo un servizio complementare ai moderni sistemi di sicurezza. Di fronte all’evoluzione di questi ultimi, anche la domanda nel mercato è cambiata, richiedendo sempre nuove competenze e adattamento alle nuove tecnologie, Ne abbiamo parlato con ASSIV e CONFEDERSICUREZZA.

Anche il mondo della vigilanza privata sta cambiando e richiede figure professionali con autonomia decisionale, capacità di assumersi maggiori responsabilità e che posseggano una combinazione di competenze normative, tecniche e informatiche. Insomma, un insieme articolato di conoscenze ed esperienze, che richiede impegno costante nell'aggiornamento e nella formazione.

 

Come è cambiata la richiesta nell'ambito della vigilanza privata e quali sono le principali caratteristiche che le figure professionali devono possedere per soddisfare le esigenze attuali del settore? Quali competenze e abilità sono considerate cruciali?

Ne abbiamo parlato con Maria Cristina Urbano, Presidente ASSIV, e Antonello Villa, Vicepresidente ConFedersicurezza e Servizi.

Per Maria Cristina Urbano “la vigilanza privata oggi non può più proporre semplici figure di sorveglianza ma risorse con una professionalità particolarmente elevata […], il cui compito è quello di gestire situazioni di rischio, sia attuale che potenziale, in tutti i contesti in cui siano chiamati ad operare: aziende, uffici pubblici, proprietà private, ma anche luoghi aperti al pubblico caratterizzati da grandi flussi di persone o da specifiche esigenze di sicurezza, nonché nei contesti urbani, in cui il concetto di sicurezza del cittadino è profondamente cambiato nel corso degli ultimi anni”.

La Urbano sottolinea come l’introduzione di professionalità articolate, capaci di rispondere prontamente alle esigenze sempre più alte di sicurezza sia oramai irreversibile e necessaria. Per elevare il livello generale della “cultura della sicurezza” sarebbe senz’altro utile l’impiego più incisivo della figura del security manager, per adesso obbligatoria per solo per gli istituti di Vigilanza Privata. “Pur non essendo ancora particolarmente diffusa, alcune organizzazioni complesse si stanno dotando di tale figura. Poche settimane fa il Friuli Venezia-Giulia ha deciso di istituire, per le infrastrutture critiche regionali, un profilo specifico professionale con il compito di gestire ’tutti i rischi di natura dolosa e/o criminosa, colposa o accidentale’ riguardanti un dato perimetro. Quindi tecnici informatici che abbiano le competenze per gestire i centri operativi degli IVP, che sempre più assomigliano a basi della NASA; e anche sic et simpliciter guardie particolari giurate beneficiarie di continua formazione professionale, capaci di gestire in autonomia situazioni a basso e medio rischio e che, anche grazie al recente rinnovo contrattuale, possano avere riscontri economici soddisfacenti.”

Antonello Villa, Vicepresidente ConFedersicurezza e Servizi, Vicepresidente del CoESS e Presidente del comitato Monitoring and Remote Surveillance, sostiene la necessità di integrare competenze umane e tecnologia : “La tecnologia – afferma - è una componente fondamentale di una corretta strategia di sicurezza, ma da sola non basta. Serve un mix bilanciato tra servizi di sicurezza professionali e tecnologia per una tutela dei beni efficace.” A ciò aggiunge una considerazione sulle professionalità del settore, oggi tanto più complesse e responsabilizzate da poter aspirare, con la dovuta preparazione, ad ambiti delicati quali la tutela delle persone. Afferma infatti: ”Ho volutamente omesso di riportare la tutela delle persone perché in Italia questo ambito ci è precluso, al contrario di quanto avviene nella maggior parte dei paesi dell'Unione Europea. In ConFedersicurezza e Servizi siamo convinti che, pur nel rispetto delle prerogative che lo Stato assegna in via esclusiva alle Forze dell'Ordine, siano individuabili degli ambiti operativi per i quali gli operatori della sicurezza, opportunamente formati e certificati, possano intervenire anche a tutela delle persone. ConFedersicurezza e Servizi sta compiendo ogni sforzo per stimolare il dibattito sul piano istituzionale per cogliere questo obiettivo, ne beneficerebbe sia la collettività, sia il nostro settore che amplierebbe la propria offerta con positive ricadute anche sul piano occupazionale. Premesso che quanto osservato sul nostro mercato nazionale non si discosta dai trend rilevati a livello europeo, la Vigilanza Privata è oggi impegnata nella Transizione Digitale in un mercato che, con maggior frequenza e competenza chiede servizi imperniati su sistemi di allarme, soprattutto video, controllati da remoto. Non stupisce quindi che le competenze digitali siano sempre più richieste, anche se nel 2021 ben il 76% delle aziende intervistate aveva difficoltà ad assumere personale con tali capacità”.

Nell'ambito della sicurezza, l'evoluzione delle tecnologie ha svolto un ruolo fondamentale nell'innovazione e nel miglioramento delle pratiche di sicurezza. In che modo le tecnologie avanzate di security danno supporto ai professionisti della vigilanza?

Per Maria Cristina Urbano, la tecnologia è complementare alle facoltà umane, permettendo, con opportuna preparazione, interventi più rapidi: Il paradigma che caratterizza la vigilanza privata degli ultimi anni – afferma- è un connubio tra uomo e tecnologia. Un settore labour intensive come il nostro guarda a quanto l’innovazione può migliorare l’efficienza e l’efficacia della risposta a situazioni di pericolo: videosorveglianza avanzata, analisi predittiva del rischio, sensori multi-parametrici, sono tutte soluzioni che consentono una buona prevenzione e una maggior tempestività d’intervento. Per non parlare delle varie evoluzioni della video sorveglianza, come la video-analisi, un servizio di sicurezza ipertecnologico che sfrutta l’intelligenza artificiale per analizzare le immagini provenienti dalle telecamere ed è in grado di rilevare automaticamente eventi sospetti o comportamenti anomali. Proprio per questo, ASSIV osserva con grande interesse quanto sta accadendo a livello europeo sul regolamento per l’Intelligenza Artificiale, che avrà certamente ricadute concrete sul comparto della sicurezza, inoltre abbiamo avviato una intensa attività di sensibilizzazione nei confronti del Ministero dell’Interno per la autorizzazione all’uso di tecnologie quali la bodycam, che sicuramente innalzerebbero i livelli di sicurezza degli operatori”.

Anche per Antonello Villa l’intelligenza artificiale offre opportunità notevoli: “Si sono affacciate sul mercato della sicurezza tecnologie molto promettenti, come, ad esempio, sviluppi nell'analisi video consentiti dall'Intelligenza Artificiale. Il nostro settore vede nelle nuove frontiere tecnologiche l’opportunità per ampliare la propria offerta. L'idea alla base è che la sicurezza necessita di un nuovo approccio olistico piuttosto che l'attuale parcellizzazione tra le sue varie componenti. Questa l’idea che abbiamo cercato di spiegare in un libro bianco di cui sono stato promotore e coautore, realizzato dal CoESS in collaborazione con International Security Ligue, scaricabile sul sito CoESS (https://www.coess.org)

 

In seno a questo cambiamento abbiamo chiesto alle due Associazioni con quali prospettive parteciperanno a SICUREZZA quest’anno.

Con la consapevolezza che il settore della vigilanza privata, fino a pochi anni fa ritenuto capace di assolvere esclusivamente compiti routinari – riporta Urbano-, grazie al lavoro portato avanti da ASSIV e dai suoi associati può oggi a tutti gli effetti rivendicare un ruolo di prim’ordine all’interno del sistema di sicurezza del Paese.”

Villa, invece conclude, “Riconoscendo Fiera SICUREZZA quale evento leader di comparto, la nostra partecipazione ancora una volta vuole costituire un hub di informazione, discussione e confronto, ovviamente con la nostra base di associati, ma soprattutto rivolto agli stakeholders e tutti i visitatori presenti”